Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore” (Henri Cartier Bresson)

Nel corso degli anni numerosi fotografi hanno lasciato un tangibile ed eterno segno nella storia della fotografia.
Citando due celebrità e compiendo un balzo di oltre ottant’anni: nel 1927 Ansel Adams realizza il celebre “Monolith, The Face of Half Dome”; nel 2013 Sebastião Salgado, dopo un lavoro durato otto anni, racconta il pianeta Terra con “Genesis”. Ma credo sia nel pensiero di Bresson condensata tutta l’arte del fotografare: egli sintetizza gli elementi tecnici, espressivi, empatici, narrativi ed artistici che fanno di una foto un vero racconto, una storia tutta da leggere.
É proprio questa l’idea che carico nello zaino, il filo conduttore che tento di seguire quando cerco una foto o provo a trasmettere la passione.
Un foto cammino, o foto passeggio se più vi piace, è la continua ricerca dell’essenza di un territorio. É la ricerca di come esso si esprime, di come esso esprime la sua storia nelle luci più intime. Il risultato sono le immagini che raccontano il rapporto d’amore tra il territorio ed il fotografo che lo percorre.
Utilizzando le prime luci dell’alba potremmo portare i nostri passi su uno dei colli intorno al borgo o rimanere imprigionati tra i chiaro scuri dei sui vicoli. Osservando le giuste soste si prenderà confidenza con il territorio, i grandi spazi, i lontani profili dal sapore alpino. Durante le giornate non mancheranno le occasioni per conversazioni tecniche, confronto sui materiali… Il fortunato incontro con la fauna selvatica, o tracce di essa, potrebbe indurci ad appostamenti prolungati o ad una più faticosa ma discreta seguita.
É costume concludere le giornate con una breve carrellata collettiva delle immagini prodotte ed un inevitabile costruttivo confronto.
Le foto passeggiate non hanno controindicazioni particolari, sono aperte a tutti i livelli fotografici essendo proprio il libero scambio il motore e l’essenza dell’attività.
É richiesta una macchina fotografica possibilmente Reflex o Mirrorless, lo smartphon non è considerato apparecchio fotografico e, al fine di godere appieno della giornata, si consiglia di tenerlo spento. É inoltre vivamente consigliato l’uso di un tre piedi (cavalletto) fotografico. É importante ricordare di caricare preventivamente le batterie dell’apparecchiatura fotografica e controllare l’efficienza delle schede di memoria.
Essenziale vestire in modo adeguato così da vivere l’esperienza in pieno confort, un abbigliamento a strati aiuterà a termoregolare il proprio corpo; guanti e cappellino non potranno mancare. Pantalone lungo e scarponcino saranno essenziali, guscio antivento nello zaino pronto all’uso.
Benché le esperienze proposte non presentino difficoltà, esse saranno sempre svolte in ambiente montano la cui severità richiede spirito di adattamento; in ambiente rurale o all’interno di borghi è richiesto il medesimo spirito di adattamento alle diverse condizioni che il territorio propone. Freddo, vento, acqua e sole sono condizioni naturali da vivere e godere.
Per motivi di sicurezza del singolo partecipante o dell’intero gruppo, a causa di avverse condizioni meteo o inadeguatezza di uno o più partecipanti, ad insindacabile giudizio dell’Accompagnatore di m. Montagna responsabile dell’attività, questa potrà subire variazioni o essere sospesa. I costi di ogni singola attività sono specificati nelle rispettive schede. Se non trovi la tua attività non esitare ad esprimere un desiderio, puoi utilizzare il form presente su questa pagina

BUONA FOTOGRAFIA!!

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