Tra la moltitudine dei desideri umani il volo è forse il più antico ed il più affascinante e, come tanti, anch’io sognavo di VOLARE.

Foto archivio Ettore Barattelli (a sx in primo piano) dopo un fuori campo sull’Altopiano delle Rocche; in sua compagnia il Comandante ed Istruttore di Volo Angelo Fulgenzi (a dx in primo piano). 

Il desiderio fu esaudito nell’estate del ’90 grazie all’amico Ettore che mi regalò il posto di passeggero durante uno dei suoi voli in aliante. Gesti, attimi, l’attesa ed il silenzio del volo furono un susseguirsi di stati d’animo, emozioni straordinarie che da allora porto incise perfettamente nella memoria e nel cuore.

Il tempo trascorse veloce come gli aeroplani di linea presi per lavoro, bus con le ali a pensarci adesso, utili, veloci ma senza poesia.

Altri anni sono trascorsi e un giorno come tanti volai mio malgrado, per bisogno vitale, non avrei mai pensato di VOLARE così… Avevo terminato ogni energia, completamente sfinito e disidratato mi stesi a terra sul fondo di un canale, in montagna, e con l’ultima lucidità rimasta cercai l’amico di sempre che poteva correre in mio aiuto… all’altro capo del telefono la voce di Valter si prese cura di me insieme all’elicottero ed il suo equipaggio che in breve mi accolsero e mi portarono in ospedale.

Il 7 aprile 2019 fu Alberto a farmi volare sopra la Rocca, Calascio da quella prospettiva non l’avevo mai vista, l’abbraccio della montagna alla creazione umana… una magnificenza. Vedevo dall’alto alcuni dei luoghi delle mie escursioni, i sentieri che normalmente percorrevo a piedi si srotolavano rapidamente sotto di me, e mentre stavo lassù… il sogno si accese nella testa… VOLARE sulle montagne d’Abruzzo fino ad arrivare al mare, godere di quei paesaggi dall’alto, da una nuova prospettiva, legare quei sentieri normalmente percorsi con fatica in un unico grande volo…

Realizzai quasi immediatamente che il sogno sarebbe rimasto tale, quale volo avrebbe mai potuto contenere la somma di tutte le montagne d’Abruzzo? Già il Gran Sasso da solo avrebbe richiesto un impegno importante, poi c’era da volare sul Sirente, il Velino, le montagne della Duchessa, gli altopiani delle Rocche, i monti della Laga, il Morrone, i monti Marsicani e l’alto Sangro… e per arrivare al mare è sopra la Maiella che bisogna volare, la montagna madre, la montagna “tutta in fiore” recita un canto popolare…

E furono i fiori a suggerirmi la soluzione, la loro forma l’ispirazione… ad ogni petalo una montagna su cui volare, il loro gambo il legame con il mare, il loro centro il luogo da cui partire e dove poter tornare, disegnare un grande fiore sulle montagne d’Abruzzo è la soluzione che la natura suggerisce… Ma Fly Flower non è solo un ideale grande disegno, è la rappresentazione simbolica della connessione profonda tra il viaggiatore e la terra che esplora. Ogni percorso è un petalo che aggiunge bellezza e significato a questo straordinario simbolo di natura, storia e cultura. Benvenuti in Fly Flower, vi aspettiamo per volare insieme.

Queste esperienze di VOLO sono possibili grazie alla collaborazione con alcuni piloti dell’Aero Club L’Aquila che in modo indipendente ed autonomo hanno deciso di sostenere FLY FLOWER

L’AQUILA e il LAGO di CAMPOTOSTO

MAIELLA MADRE e il MARE

<<TUTTI GLI ARTICOLI

i CASTELLI del contado